fbpx
Skip to content Skip to footer

Secondo acconto IRPEF 2023 a rate

Sulla GU n. 244 del 18.10.2023 è stato pubblicato il DL n. 145/2023 contenente misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili. 

Secondo quanto previsto dall’articolo 4 del decreto in commento, per il solo periodo d’imposta 2023, le persone fisiche titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta precedente, quindi nel 2022, hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170.000 euro, potranno effettuare il versamento della seconda rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione dei redditi (IRPEF, imposte sostitutive dell’IRPEF – cedolare secca, imposta sostitutiva contribuenti in regime forfettario e di vantaggio, IVIE, IVAFE):

  • entro il 16 gennaio 2024,
  • oppure in cinque rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio, aventi scadenza il giorno 16 di ciascun mese. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi di cui all’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.

Sono esclusi i contributi previdenziali e assistenziali e i premi assicurativi INAIL che andranno corrisposti entro il 30 novembre 2023.

La possibilità di rateizzare il secondo acconto imposte non riguarda:

  • le società, di qualsiasi tipo;
  • i soci (salvo che non si tratti di soggetti che, in aggiunta alla qualifica di socio, sono anche titolari di partita IVA individuale);
  • i “privati”, ovvero i non titolari di partita IVA.

La norma in commento fa nascere alcuni dubbi. Si pensi ad una ditta individuale che nel 2022 ha ricavi inferiori a 170.000 euro; qualora il contribuente non fosse più titolare di partita IVA alla data del 30 novembre 2023, ma debba comunque versare acconto IRPEF, tale soggetto potrà accedere alla rateazione?

Lo stesso dubbio si pone nella situazione inversa: se il contribuente nel 2022 non era titolare di partita IVA (e quindi non ha conseguito ricavi o compensi), ma è titolare di partita IVA nel 2023, e deve versare acconti IRPEF, potrà questo soggetto frazionare il versamento?

Al momento il caso della mancata continuità della partita IVA non è contemperato dalla norma, e richiederà ulteriori chiarimenti.

Inoltre, considerata la portata limitata della norma, sembra un artifizio contabile per traslare risorse dal 2023 al 2024, a tutto beneficio del bilancio dello Stato oggetto della prossima manovra finanziaria, più che una misura destinata a supportare i contribuenti.

ViS Srl
Via San Mansueto, 2 –  Milano (MI)

P.iva 13029850966

Privacy Policy Cookie Policy

Indacore srl © All Rights Reserved.